L’ultima finanziaria prevede una serie di misure dirette contro la spesa sociale. Tra queste il forte taglio dei contributi agli enti locali per il trasporto pubblico.
Le tariffe dei treni per i pendolari aumenteranno in media di circa il 25%. Secondo il Comitato Pendolari si va da 90 a 400 euro a testa in più per ogni pendolare all’anno, con una riduzione dei servizi dal 3% al 7%.
Aumenteranno anche i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti dell’ATM.
Durante l’ultimo incontro di trattativa la RSU ha chiesto di poter contrattare nuovi finanziamenti per attività a favore del personale.
La CGIL sostiene questa richiesta e, in particolare, chiederà che, per lo meno, vengano compensati gli aumenti degli abbonamenti ATM. Per quanto riguarda i pendolari chiediamo la destinazione di maggiori risorse per gli abbonamenti ferroviari e di attuare quanto rimasto in sospeso lo scorso anno, e cioè il contributo di mobilità anche in favore degli abbonamenti ai pullman extra urbani.