Figuranti e mandanti

“I tecnici amministrativi sono troppi e la colpa è dei sindacati”.

Questa è la sintesi del primo pensiero sull’università del nuovo ministro, l’ennesimo ex rettore, affidato a “La Repubblica“. Originale, vero? Ancor più originale se si pensa che il neo ministro Giannini è indagata dalla Corte dei Conti per danno erariale, per gli sprechi connessi al progetto di realizzare all’Università di Perugia una “Scuola internazionale di cucina italiana”.

Viviamo in un paese dove da anni si tagliano fondi, stipendi e assunzioni, ma si continua a trovare nel pubblico impiego un comodo alibi per tutti gli sprechi e le inefficienze.

Non siamo soliti a commentare i numerosi governi che si succedono: solitamente attendiamo i loro atti. Questa volta, però, siamo molto più preoccupati del solito.

Il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, confindustriale e figlia di confindustriale, è un caso emblematico. Qualche anno fa voleva la sostituzione del contratto nazionale di lavoro con contratti individuali. Oggi siede in pieno conflitto di interessi – la sua azienda di famiglia vende energia alla pubblica amministrazione – al dicastero che dovrebbe rendere più economica l’energia elettrica e fare una legge sul conflitto di interessi. Alla faccia dello sviluppo economico l’azienda di famiglia delocalizza le produzioni all’estero (Romania, Croazia e India). La sua vicinanza politica a Berlusconi, che formalmente dovrebbe essere all’opposizione, ci conferma la preoccupante idea di esser governati da un partito unico.

Non perderemo tempo a parlare dei giovani e delle giovani sorridenti figuranti, che hanno il compito di presentare come nuova la solita vecchia minestra fatta di tagli e sacrifici “per l’Europa”.

Come lavoratori e lavoratrici non ci possiamo unire al coro di chi dice: “E’ l’ultima spiaggia. Speriamo che ce la faccia”, senza nemmeno chiedersi a fare cosa. Nessuno può oggi illudersi che il governo di Renzi faccia quel che è necessario: voltare le spalle a banchieri, multinazionali e tecnocrati europei, redistribuire ricchezze e diritti, andare a prendere i soldi dall’evasione fiscale, dalle opere inutili, dagli scandalosi F35, dagli enormi patrimoni e rendite di pochissimi.

A chi oggi si illude davanti all’ormai ricorrente “novità”, possiamo solo dire: “non fatevi incantare per l’ennesima volta”.