Da anni riceviamo comunicati, a firma Dottor Domenico Surace (l’unico sindacalista che ci tiene a esibire il titolo di studio), colmi di attacchi alla nostra sigla e a colleghe e colleghi che lavorano con varie qualifiche in ateneo. Generalmente non rispondiamo: il battibecco tra sindacati, comprensibilmente, infastidisce i lavoratori.
Però, per amore di chiarezza, ci pare necessario precisare alcuni punti, in risposta al suo comunicato del 19 settembre.
I concorsi da dirigenti sono solo per esami, quindi tutta la polemica sull’attribuzione di un incarico da vice capo divisione per garantire 15 punti in un futuro concorso è un film che si è fatto il dottor Surace, o un suo seguace. Basterebbe, del resto, leggere i regolamenti: http://www.unimi.it/ateneo/normativa/2227.htm
In secondo luogo non è chiaro cosa significhi che la collega investita dell’incarico a vice capo divisione sia “vicina alla CGIL”. Un tempo Surace si inventava che i dirigenti dell’ateneo fossero tutti tesserati CGIL, cosa palesemente falsa. Peraltro gli unici due che in passato avevano la nostra tessera sono stati più volte oggetto di attacchi in nostri comunicati. Adesso basterebbe addirittura la “vicinanza” per essere designati dirigenti! Ma si può credere a una cosa simile?!
L’altra vicenda a cui fa riferimento il comunicato, quella del concorso per cat. EP presso la Direzione Ricerca, è stata seguita tempestivamente dal nostro sindacato, che ha prima chiesto una spiegazione formale dall’amministrazione, non avendola ricevuta ha scritto una diffida, alla quale finalmente è seguita una risposta, che è attualmente al vaglio dei nostri consulenti.
Quel che è certo è che nel caso in questione l’amministrazione si è comportata diversamente che in passato, inquadrando come EP un collega vincitore di concorso e scrivendogli, ma solo dopo un certo tempo, una lettera di destinazione provvisoria presso la struttura da cui proveniva, al fine di concludere i lavori lasciati in sospeso.
Nel frattempo altri colleghi hanno dovuto far fronte alle attività spettanti all’EP in questione e si è così creata una situazione di malcontento e di obiettiva ingiustizia.
Stiamo valutando se ci siano gli estremi per impugnare queste decisioni, ma nel frattempo è chiaro che, ancora una volta, l’amministrazione ha agito con scarsa trasparenza e noi l’abbiamo diffidata dal farlo.
Ci teniamo a evidenziare, in queste due vicende, il diverso modo di agire tra la nostra sigla e il dott. Surace.
Noi non mettiamo alla gogna i colleghi, facendoli anche oggetto di attacchi con nome e cognome, spesso sulla base di voci non documentate.
Noi ci documentiamo e agiamo dal punto di vista sindacale.
Nei comunicati cerchiamo di scrivere solo cose di cui siamo certi, e comunque invitiamo sempre tutti a verificare le affermazioni contenute.
Troviamo profondamente ingiusto e deprecabile attaccare dei lavoratori che non hanno accesso alle liste sindacali per controbattere.
Riteniamo che questo modo di agire indebolisca l’azione sindacale, riducendola a continui polveroni, a gazzarre tra organizzazioni sindacali: un po’ come succede nella politica nazionale. A tutto beneficio di chi detiene il potere.
“Olì, olà,” caro dott.Surace… così proprio non va!
Qui il volantino da stampare, affiggere, diffondere