ARRIVO IO!
Se il nuovo Direttore Generale voleva fare notare il suo arrivo al comando di quest’ateneo, sicuramente c’è riuscito!
Dopo un (breve) periodo di ambientamento ha subito iniziato la sua opera di messa in discussione delle normative contrattuali in essere, ovviamente a danno di lavoratrici e lavoratori TAB dell’ateneo.
Dopo la circolare restrittiva sul diritto allo studio (150 ore) e tutta la vicenda sulle PEO (su cui abbiamo scritto nei giorni passati), il nuovo vessatorio giro di vite ha riguardato i ticket: ovviamente tramite una bella (si fa per dire …) circolare imposta dall’alto e solo comunicata preventivamente alla RSU e alle OO.SS. Un altro atto d’imperio, un’altra decisione autonoma dell’amministrazione.
GIRO DI VITE
Basandosi su disposizioni di legge e contrattuali (che sinora erano state applicate in modo non rigido) e approfittandosi del recente sistema di rilevazione presenze, ora tutto il personale a tempo indeterminato che compie lavoro non a turni avrà il ticket solo se farà almeno 6 ore di lavoro più la pausa pranzo timbrata (quindi almeno 6 ore e 45′ per la maggioranza delle colleghe e colleghi).
Tutto questo, per rincarare la dose, retroattivamente: le presenze sono considerate dal settembre 2016.
COSA CHIEDIAMO
La RSU, e noi con essa, ha chiesto che:
- Per l’erogazione del ticket sia considerata come pausa quella minima prevista dal CCNL ma non applicata in quest’ateneo (10minuti quindi si maturerebbe il diritto al ticket dopo 6 ore e 10 minuti di lavoro);
- Il riposo compensativo sia considerato come lavoro già effettuato (poiché è straordinario non messo in pagamento), e quindi servizio;
- Sia cancellata la retroattività’ del calcolo delle presenze.
COSA FAREMO
Naturalmente se queste minime richieste non saranno accettate, dovremo seriamente pensare ad azioni di mobilitazione per ottenere i nostri diritti e contrastare questa ormai chiara svolta autoritaria.
Qui il volantino da stampare, affiggere, diffondere