Il governo Renzi, costantemente sostenuto dallaConfindustria per la sua generosità con le imprese e gli attacchi portati ai diritti dei lavoratori, ha voluto modificare la Costituzione con una maggioranza semplice in Parlamento. Conseguentemente la riforma sarà sottopostaa referendum.
Da mesi si stanno confrontando le ragioni del SI’ e quelledel NO.
Noi ci chiediamo: i diritti dei lavoratori escono rafforzati o indeboliti da un’eventuale riforma?
Si potrebbe rispondere che la riforma in sé non cambia nullarispetto ai diritti dei lavoratori.
Quel che però cambia, e pesantemente, è la possibilità per la maggioranza di assumere con facilità e con minore necessità di mediazione dei provvedimenti impopolari.
Con una legge elettorale pesantemente maggioritaria, con un senato nominato dalle maggioranze nelle regioni, il rischio che un solo partito controlli tutto il sistema di pesi e contrappesi garantito dalla Costituzione è elevatissimo.
La chiamano governabilità, ci dicono che un procedimento legislativo rapido ormai è indispensabile in un mondo che va sempre più veloce. In realtà è solo la copertura della pulsione autoritaria che ha portato negli ultimi anni i governi di centro destra e di centro sinistra a espropriare sempre più il parlamento e ignorare la volontà popolare.
Il progressivo accentramento delle decisioni sul governo, testimoniato tra l’altro dal ricorso ossessivo alla decretazione d’urgenza, vede in questa riforma costituzionale e nella sua gemella legge elettorale, un compimento.
Con le mani libere i nuovi governi potranno tranquillamente propinarci nuovi provvedimenti di austerità, tagli allo stato sociale, riduzione di diritti che consideravamo acquisiti, e approvare leggi liberticideper reprimere le proteste. Potranno anche tranquillamente imporci leggi di questo tenore decise altrove, magari a Bruxelles o a Washington.
Anche questi, oltre a tante altre considerazioni sentite da esperti costituzionalisti, ci convincono a mobilitarci per il NO.
NE PARLEREMO SABATO 5 NOVEMBRE, ALLE 15.30 IN AULA 208 NELL’ASSEMBLEA:
La Costituzione italiana e i trattati europei: convivenza possibile?
CON
Vladimiro Giacché (economista e saggista), Franco Dinelli (CNR Pisa-Consiglio internazionale Pax Christi), Roberto Artoni (Professore emeritoUniversità Bocconi), Pierpaolo Pecchiari (Coordinatore metropolitano Comitatoper il NO – Milano)