Dopo quasi un anno, decine di tavoli, assemblee del personale e due occupazioni del rettorato, cerchiamo di sintetizzare e analizzare la situazione attuale della contrattazione decentrata.
Come promesso durante l’occupazione del rettorato, in occasione del CdA del 28 giugno, all’ultimo tavolo era presente il rettore. Purtroppo solo per un’ora, dato che doveva presentare il suo progetto di trasferimento all’ex area Expo di Rho…
L’occupazione del CdA derivava dallo stallo dei tavoli di trattativa. Le PEO non si scostavano da un misero 56%, a fronte di rinunce gravose in termini di elasticità sul recupero orario e di una valutazione che avrebbe sicuramente creato grave e motivato malcontento fra i lavoratori.
Altro che scatti automatici ogni 3 anni, quelli sono per i “marchesi del grillo!”
Entrando nel merito della situazione, esprimiamo una valutazione tecnica e politica: progressioni economiche orizzontali (PEO) da effettuarsi nel triennio 2016-2018 per l’81% degli aventi diritto. Finalmente ci siamo spostati dal palo del 56%, ma una parte del finanziamento deriverebbe dal nuovo CCNL, che non c’è e parte con pessime premesse, dati i diktat della ministra Madia e risorse assolutamente irrisorie.
Inoltre, il 14% delle PEO, ovvero quello degli assunti dopo il 2010, sarebbe autofinanziato, quindi al momento abbiamo il 67% di progressioni reali.
La parte pubblica vorrebbe un accordo con formula 1 + 2. Uno per il 2016 e un altro per il 2017 e il 2018. Nel frattempo l’amministrazione si impegnerebbe a trovare risorse da risparmio energetico e riorganizzazione per arrivare al 100% delle PEO. Non avendo al momento attuale la relazione dell’EnergyManager, né il piano di risparmio energetico deliberato dal CdA il 27 maggio 2014, è difficile fare un atto di fiducia e non constatare l’ennesima inadempienza dell’amministrazione a discapito delle risorse destinate al personale TAB.
Il sistema di valutazione per accedere alle progressioni prevalentemente per anzianità, mentre la partecipazione alla formazione e la scheda di valutazione del Responsabile dovrebbero avere un peso minore, data la difficoltà di accedere ai corsi di formazione e la gestione borderline del personale.
Il fondo per il lavoro straordinario verrebbe decurtato del 22% a favore del fondo PEO. E’ meno di quanto aveva chiesto l’RSU, ma pur sempre un primo passo di mediazione.
L’ incremento del Fondo Comune d’Ateneo per il 2016vedrebbe un reintegro pari a meno della metà dei valori del 2009. Disponibilità a discutere su come integrare stabilmente il fondo, ma con richiesta di introdurre un sistema di valutazione del personale tecnico-amministrativo, per la distribuzione del Fondo Comune d’Ateneo, a partire dal 2018.
Siamo assolutamente contrari a questa richiesta, dato che la ministra Madia sta già parlando di valutazione collegata al rinnovo del CCNL e quindi faremmo un lavoro doppiamente inutile.
In merito alla modifica della maturazione ed utilizzo dei permessi per riposo compensativo abbiamo chiesto che la proposta dell’amministrazione fosse ritirata dal tavolo, dato che non ha portato alcun dato su cui discutere, ma solo la loro visione della questione.
L’amministrazione ha chiesto che nel prossimo incontro, che si dovrebbe tenere il 2 settembre, venga firmata una sorta di ipotesi di accordo, ma le OOSS e l’RSU dovranno lavorare e confrontarsi in un periodo limitato da ferie e chiusure obbligatorie, per valutare tutte le criticità e i possibili benefici di questo percorso assai tortuoso e convocare l’assemblea dei lavoratori per continuare a decidere e determinare il nostro futuro lavorativo, insieme.
Qui il volantino da stampare, affiggere, diffondere