Che cosa sta succedendo nei dipartimenti?
Avevamo già segnalato che qualcuno aveva iniziato a compilare dei pagellini dei dipendenti utilizzando una scheda contenuta fra le slide che illustrano il patto formativo. Il direttore ci ha risposto che l’amministrazione non aveva deciso nessun pagellino e nessuna procedura valutativa.
Ora, nel corso di incontri che avvengono a livello di dipartimento, non solo si invita a compilare i pagellini, ma si pretende anche di incasellare il personale nei nuovi livelli previsti dal “nuovo modello”, sul quale l’amministrazione ha detto che ci saranno ancora momenti di consultazione con organizzazioni sindacali e organi di governo.
La pretesa è quella di indicare quanti “specialisti”, quanti “professional”, quanti addetti (una categoria esecutiva, mai illustrata in precedenza) ci sono nel dipartimento, peraltro senza darne una definizione chiara ed esaustiva, e ignorando il fatto che queste categorie mal si adattano alla realtà dei tecnici.
Per quanto riguarda il “pagellino”, denominato “Capacità/Comportamenti” con voti da 0 a 4 , si cerca di ridimensionare, sostenendo che servono solo per evidenziare i “punti deboli” dei lavoratori e consigliargli i corsi più utili.
C’è anche chi sostiene che ad opporsi alla “valutazione” siano i sindacati. Da questo si ricava che effettivamente si vuole procedere a una valutazione, che rimarrà nel dossier del lavoratore. A dare questi giudizi numerici saranno dei responsabili (i direttori) che spesso hanno un’idea molto vaga delle persone che devono valutare.
Tra parentesi vale la pena dire due parole sulla scemenza per cui saremmo contrari alla valutazione. Il lavoro di tutti viene normalmente valutato, come è giusto che sia.
Noi ci opponiamo alle valutazioni finalizzate a meccanismi disastrosi, come quello della legge Brunetta. Siamo contrari a creare una rete di capi e capetti che possano decidere di quote del nostro salario accessorio, con tutto il potere di ricatto che ne deriverebbe (consideriamo solo che dopo due valutazioni negative consecutive la legge Brunetta prevede la licenziabilità del lavoratore). Un conto è valutare il lavoro per migliorarlo, un conto è fare i pagellini per punire e mettere gli uni contro gli altri: la legge Brunetta, a cui ci siamo sempre opposti, prevede proprio questa seconda cosa.
Diffidiamo i direttori di dipartimento, pertanto, dal procedere con la classificazione del personale dei dipartimenti secondo un modello non ancora approvato, né adeguatamente discusso, e dal compilare fantomatici “pagellini”.