Welfare d’ateneo: non si puo’ aspettare

Nella vita il tempismo è importante; soprattutto quando lavoratori da 1.000 € al mese, che magari hanno anche familiari disoccupati, si trovano a far fronte a spese e situazioni di vita impreviste.

Il 18 marzo la R.S.U. aveva chiesto all’Amministrazione di mettere all’ordine del giorno la contrattazione sul welfare d’Ateneo, ovvero delle forme di salario indiretto come già ne esistono per gli abbonamenti dei trasporti o per i voucher degli asili nido. In particolare l’obiettivo è trovare misure di sostegno per le spese sanitarie e per quelle legate all’istruzione. Riportiamo in fondo al comunicato le proposte avanzate sia dalla C.G.I.L. che dalla R.S.U.

Il Direttore Generale ha chiesto alle organizzazioni sindacali di istituire, prima della contrattazione con la R.S.U. (che ne è titolare), dei tavoli istruttori in cui iniziare a discutere delle possibili soluzioni. L’ultimo incontro istruttorio si è tenuto il 26 settembre e a distanza di 2 mesi ancora non è iniziata la contrattazione sul welfare.

Ogni hanno viene stanziato un fondo per il welfare. Per il 2013 è stato stanziato 1.000.000 € ma sono avanzati almeno 265.000 €, cioè più di un quarto del fondo perché non sono state trovate forme idonee per distribuirle. E’ probabile che per il 2014 la cosa si ripeterà e, in base ai nostri conti, con un avanzo ben maggiore. Inoltre in sede di discussione in senato accademico del bilancio di previsione 2014 vi fu un impegno a fare variazioni a bilancio in corso d’opera per finanziare iniziative di welfare.

Siamo a questo paradosso: ci sono soldi che non vengono spesi per il personale perché l’Amm.ne temporeggia da un anno per contrattare con la RSU delle forme di welfare utili.

Chiediamo all’amministrazione di convocare immediatamente un tavolo tecnico in cui discutere le proposte e un finanziamento adeguato che possa sostenerle nel tempo. Non vorremmo trovarci poi a dover discutere in tutta urgenza, come capita troppo spesso, a causa di ritardi della sola amministrazione.

Non si può più aspettare.

 


Queste le proposte di nuove forme di welfare avanzate dalla CGIL e dalla RSU

 Rimborso del ticket per le prestazioni del S.S.N. sulla base della dichiarazione I.S.E.E.

 Convenzioni o sussidi per spese odontoiatriche e oculistiche, sia col S.S.N. che con privati, sulla base della dichiarazione I.S.E.E.

 Esonero o sconto, sulla base dell’I.S.E.E., dalle tasse universitarie per i dipendenti e i loro familiari che si iscrivano all’Università degli Studi di Milano.

 Applicazione delle politiche di conciliazione casa-lavoro secondo i seguenti criteri:
1) estensione delle normative attualmente in vigore per chi ha figli in età compresa tra i 0 e i 3 anni anche a chi ha figli in età compresa tra i 4 e gli 11 anni;
2) prevedere per chi ha necessità di assistere:
– il coniuge (anche legalmente separato) o il convivente;
– un parente entro il secondo grado (genitori, figli, fratelli, nonni, nipoti dei nonni) anche non convivente;
– un soggetto componente la famiglia anagrafica del dipendente;
in stato di comprovata necessità, stato da definire in sede di contrattazione, e che non possa utilizzare i permessi derivanti dalla 104 e abbia già usufruito delle ore previste per “gravi motivi” e “grave infermità”:
– l’orario continuato per 30 giorni all’anno;
– la possibilità di accumulo di un debito orario di massimo 72 ore annuali, in aggiunta ai permessi previsti dall’art. 25 del CCNL , da recuperare entro lo stesso anno; nel caso in cui non sia stato possibile effettuare il recupero l’Amministrazione provvede a trattenere una somma pari alla retribuzione spettante per il numero di ore non recuperate;
– la concessione della pausa timbrata minima di 30 minuti.