La nostra Amministrazione, giustificandola come “atto dovuto”, ha inviato il 30 maggio al personale tecnico amministrativo, la “Circolare sulle nuove disposizioni sulle assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”.
Questa circolare, che sarà applicata in Ateneo dal 9 giugno p.v., recepisce quella del Dipartimento della Funzione Pubblica (D.F.P. n.2 del 17/2/2014) che a sua volta interpreta, molto liberamente, recenti disposizioni di legge.
In estrema sintesi il provvedimento impedisce, com’era sinora possibile, d’utilizzare le assenze per malattia per giustificare visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici e obbliga invece a usare quanto previsto dai CCNL in materia di permessi “per motivi personali o familiari”, o permessi brevi.
Come avevamo segnalato, FLC-CGIL e FP-CGIL nazionale hanno contestato la circolare del D.F.P. chiedendo un incontro urgente con la ministra Madia e comunque la FLC-CGIL ha presentato un ricorso al TAR in merito.
Inoltre il MIUR, in una sua recentissima nota, ha dichiarato che la circolare del DFP viene applicata solo al personale del ministero.
Tale applicazione è una forzatura poiché la legge non ha modificato in nulla gli istituti previsti dai CCNL in materia di malattia e permessi e che, pertanto, la legge stessa sia perfettamente compatibile con la piena esigibilità di questi istituti.
Quest’atto d’imperio non si giustifica se non con l’ennesima azione punitiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego; cambiano i governi e i ministri ma l’obiettivo rimane sempre quello del famigerato Brunetta.
Riteniamo quindi la decisione dell’Amministrazione affrettata e intempestiva e chiediamo che, essendo in stato di avanzata discussione a livello nazionale un accordo in materia tra ministero della Funzione Pubblica, ARAN e OO.SS., discussione certamente stimolata dalle prese di posizione della FLC-CGIL e FP-CGIL, tale circolare interna sia ritirata o almeno sospesa in attesa di successivi sviluppi.