Degli 80 euro in busta paga, Renzi ha parlato pure troppo e, spesso, dicendo falsità in studi televisivi con la connivenza di giornalisti che non avevano neanche letto (o facevano finta) il decreto in questione. Del tipo: “sono per sempre”, oppure “andranno a tutti quelli che prendono meno di 1.500 euro netti al mese”. Perciò con poche parole ve lo spieghiamo (in allegato l’art.1 del DL 66/14; il testo è in fase di conversione in legge).
- Sono esclusi i disoccupati, i lavoratori autonomi, i lavoratori dipendenti oltre i 26.000 euro di reddito e i pensionati. Così come sono esclusi gli incapienti, cioè chi ha un reddito talmente basso da non arrivare a pagare 80 € di IRPEF.
- non risolve il problema di chi un lavoro non ce l’ha ed è solo un palliativo di 8 mesi per chi ha lo stipendio bloccato ormai dal 2009;
- il credito di 80 euro è solo fino a dicembre 2014 (8 mesi a partire da maggio), perciò massimo 640 euro totali. L’impegno è sì di finanziarlo per il futuro…ma nella situazione economica presente e col fiscal compact incombente si capisce che si tratta della più classica delle promesse elettorali;
- credito di 80 euro per tutti fino a 24.000 di reddito (cud + altri redditi);
- tra 24.000 e 26.000, il credito di 80 euro si riduce proporzionalmente fino a zero;
- non fa reddito;
- si finanzia con tagli a ministeri, comuni, regioni (da stabilire nella legge di stabilità 2015);
- il reddito di riferimento è il presunto 2014, perciò chi è al limite delle fasce di reddito individuate, al termine del 2014 potrebbe avere un aggiornamento (in aggiunta o in difetto) dell’importo ricevuto.
E’ molto probabile che quest’iniziativa e altre simili, nascondano un effetto boomerang, ovvero aumenti dei servizi locali, comunali e regionali, visti i tagli con cui si finanzia il provvedimento, che potrebbero aumentare per sempre, non solo per 8 mesi. Aumenti dei costi di trasporti, rette scolastiche, ticket sanitari, imposte comunali e regionali, potrebbero avere effetti devastanti sulle classi sociali più indigenti.
Per questo riteniamo che la via da seguire per dare sostegno ai redditi di lavoratori e pensionati, sia il rinnovo dei contratti di lavoro e l’adeguamento al carovita reale delle pensioni unito ad un vero sostegno ai disoccupati.
Sicuramente questi 80 € daranno respiro a molte famiglie (almeno fino al pagamento della prossima tassa), ma la nostra speranza, la nostra attenzione e le nostre lotte sono per la reale difesa dei lavoratori, per il rinnovo dei contratti e per un’informazione reale, che smascheri possibili manovre pubblicitarie pre-elettorali, che pagheremo una volta svuotate le urne!