Con gli stipendi bloccati ormai da anni e con la prospettiva di non ottenere nessun aumento salariale dalla contrattazione nazionale almeno sino alla fine del 2014, uno dei primi obiettivi che ci eravamo posti in previsione dell’incontro con l’amministrazione del 7 maggio scorso era quello di ottenere almeno un risultato che ci permettesse di rimpinguare almeno parzialmente i nostri esausti conti correnti.
La previsione di un “una tantum”del Fondo Comune di Ateneo (FCA), anche se inferiore del 20% a quella erogata nel 2012, rappresenta un primo risultato parziale. Nei prossimi incontri chiederemo comunque, come una tantum, una cifra simile a quella del 2012. Basta questo primo risultato? Noi pensiamo di no: abbiamo la necessità, oltre all’una tantum, di aumentare permanentemente l’FCA.
L’amministrazione ha più volte dichiarato che leggi e normative esistenti rendono difficile questo aumento permanente. Anche se ha dichiarato al sua disponibilità a trovare modi per superare le difficoltà. Uno degli ostacoli più impervi sarebbe, come già indicato nel comunicato della RSU, il parere del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che impedirebbe di fatto tale aumento. Senza entrare nel dettaglio della spiegazione tecnica di questo parere dobbiamo subito dire che si tratta di un’interpretazione delle leggi e della normativa da parte del MEF. E in quanto interpretazione non ha valore di legge: tanto che è già stato criticato addirittura dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e che almeno un Ateneo ha chiesto un’interpretazione autentica del parere agli organi competenti. Possiamo restare in attesa di questo parere per cercare di avere almeno il via libera formale per un eventuale aumento dell’FCA? Noi pensiamo che in attesa di questo parere si debba premere sull’amministrazione per convincerla che un tale aumento è almeno formalmente possibile.
Un altro elemento della discussione con l’amministrazione riguarda le misure di welfare integrativo che sono state richieste. L’amministrazione si è dichiarata disponibile a costituire un fondo separato per finanziare tali misure. Questo è una disponibilità importante che però va verificata nelle prossime settimane e soprattutto va messa in opera in tempi non biblici.
Per ottenere ulteriori risultati sarà necessaria comunque una mobilitazione del personale.
Per discutere insieme sia dell’aumento dell’FCA sia delle misure di welfare integrativo nelle prossime settimane organizzeremo degli incontri con il personale ta attraverso banchetti informativi e giri nelle strutture.