Assistenza parentale e sostegno al reddito per gli asili nido

Qui di seguito alcune proposte e chiarimenti circa due argomenti che ci stanno molto a cuore: le politiche di conciliazione casa-lavoro e l’aiuto economico alle famiglie che pagano le rette per gli asili nido ai propri figli.


CONCILIAZIONE CASA-LAVORO: LE NOSTRE PROPOSTE

Le politiche di conciliazione casa-lavoro, finora, sono state in gran parte rivolte alla maternità/paternità. Il progressivo invecchiamento della popolazione, i continui tagli alle spese sanitarie, gli interventi volti a limitare i benefici della legge 104, rendono sempre più difficile e oneroso, talvolta impossibile, assistere parenti o conviventi in difficoltà.

La nostra proposta riguarda anche i dipendenti che hanno bisogno di assistere:
– il coniuge (anche legalmente separato) o il convivente;
– parente entro il secondo grado (genitori, figli, fratelli, nonni, nipoti dei nonni) anche non convivente;
– un soggetto componente la famiglia anagrafica del dipendente;
in stato di comprovata necessità (ricovero ospedaliero, lunghe malattie, degenza in RSA) e che non abbiano permessi derivanti dalla legge 104 e abbiano già usufruito delle ore previste per “gravi motivi” e “grave infermità”.

Chiediamo di poter estendere anche a loro quanto già previsto per chi ha figli di età compresa tra 0 e 3 anni, e cioè:
– Orario continuato per 30 giorni all’anno;
– Accumulo di un debito orario di massimo 72 ore annuali, in aggiunta ai permessi previsti dall’art. 25 del CCNL, da recuperare entro lo stesso anno; nel caso in cui non sia stato possibile effettuare il recupero l’Amministrazione provvede a trattenere una somma pari alla retribuzione spettante per il numero di ore non recuperate;
– Concessione della pausa timbrata minima di 30 minuti.

Quest’ultimo punto è stato più volte richiesto in passato per tutti i lavoratori, ottenendo sempre risposte negative da parte dell’amministrazione. Riteniamo che una trattativa su questo punto non faccia parte della trattativa specifica sulle politiche di conciliazione e debba invece essere oggetto di una più complessiva sugli orari che possa contemplare scelte tra diverse tipologie di orario di servizio. Trattandosi di un argomento molto delicato, andrà affrontato, a nostro avviso, solo a seguito di una consultazione dei lavoratori e non usato propagandisticamente e strumentalmente con il rischio di non ottenere né l’una né l’altra.


ASILI NIDO: LE PAROLE E LE COSE

Leggiamo, in questi giorni, tante parole sulla questione degli asili nido: senza nessuna presunzione di avere la verità in tasca vorremmo spiegare come stanno le cose.

L’amministrazione ha proposto alla RSU e alle OO.SS. di Ateneo di sostituire l’attuale servizio di asili nido in convenzione con un sistema di voucher basato sul reddito ISEE. L’attuale servizio (via Archimedee e Ospedale Sacco in convenzione e S. Sofia in affidamento) è utilizzato, per l’anno scolastico 2012/2013, da 27 bambini e viene finanziato dall’Ateneo con 140.000 euro. Il solo affidamento a una cooperativa di servizi dell’asilo nido di S. Sofia da solo costa all’Ateneo ben 84.000 euro ed è utilizzato attualmente da soli 10 bambini (scenderebbero a 7 dall’a.s. 2013/2014).

L’amministrazione è disponibile ad aumentare il fondo a disposizione a 250.000 euro suddividendolo tra 230.000 euro a favore del personale tecnico amministrativo e 20.000 euro per il personale docente.

Noi abbiamo condiviso il sistema di voucher proposto all’amministrazione basato sulle fasce di reddito. Saranno favoriti gli asili pubblici e convenzionati, senza escludere anche quelli privati, ove i primi non siano disponibili.

Abbiamo ottenuto, rispetto alla proposta, che vengano inclusi anche i lavoratori che hanno più figli in età del nido e che vengano pienamente inclusi anche i part-time.

In questo modo si passerà da un servizio buono, ma che beneficia pochi e con una spesa spropositata, ad un servizio che beneficerà in modo equo un numero molto maggiore di lavoratori. Troviamo pertanto assurdo pensare di tenere aperto l’asilo d S. Sofia per soli 7 utenti.

Siamo certo d’accordo nel trovare una soluzione per gli attuali utenti del nido di S. Sofia che devono completare il percorso scolastico, anche attraverso convenzioni non onerose con altri nidi posti nei pressi dell’attuale. Questo però non deve mettere in discussione l’entità del fondo messo a disposizione.

P.S. se qualcuno/a volesse avere un’altra dimostrazione di quanto le parole di questi giorni siano scollegate dalle cose che si fanno, invitiamo a leggere il verbale della RSU del 28 gennaio 2013, dove si evidenzia che le varie proposte in tema, discusse e decise in RSU, sono state approvate all’unanimità, anche da chi ora dichiara di pensarla all’opposto.