La democrazia non abita qui

Dato il lungo e tortuoso processo che ha portato alla deliberazione dei nuovi dipartimenti, qualsiasi amministrazione un po’ lungimirante avrebbe cercato di favorire un clima positivo, di coinvolgimento e partecipazione.

La nostra amministrazione, invece, ha ben pensato di lasciare le istruzioni sul voto per la rappresentanza dei tecnici-amministrativi nelle mani di una dirigente priva della minima sensibilità democratica.

Ne è risultata l’estromissione dall’elettorato attivo dei colleghi a tempo determinato e degli EP. Alle proteste dei diretti interessati e di diverse sigle sindacali la dirigente in questione ha saputo solo rispondere con una mail seccata che richiamava la “sua” circolare, quasi fosse una fonte del diritto.

Secondo questa dirigente (cioè non secondo lo statuto e il regolamento elettorale, che non entrano nel merito), i tempi determinati non voterebbero “perché non han votato per le RSU”, e gli EP perché stanno di diritto in consiglio. Inoltre gli EP a tempo determinato non potrebbero stare di diritto in consiglio proprio perché a tempo determinato (!).

Insomma: un ragionamento che “per analogia” utilizza la negazione di diritti per una consultazione come pretesto per negarli sempre. Ma allora, di converso, gli EP e i collaboratori linguistici che hanno votato per le RSU dovrebbero votare per i dipartimenti, cosa che non è stata.
Inoltre chi ha mai detto che il non godere dell’elettorato passivo implichi pure il non godere di quello attivo?

Troviamo vergognoso che nel 2012 in un ateneo pubblico si possa pensare di cancellare i diritti politici di gruppi di lavoratori affidandosi a una circolare.

Bene hanno fatto quelle assemblee di dipartimento che hanno verbalizzato pareri critici verso questa gestione e quei lavoratori estromessi che hanno insistito per far valere i propri diritti.

I regolamenti di dipartimento dovranno prevedere la restituzione dei diritti politici a tempi determinati ed EP, nonchè allargare il più possibile la rappresentanza dei tecnici-amministrativi nei consigli di dipartimento e nella giunta.