Cane non mangia cane – ovvero le ultime novità sul nuovo statuto

Prendete i seguenti ingredienti:
– un gruppo di professori universitari al governo (purtroppo) del paese;
– un gruppo di professori universitari al comando (purtroppo) in Ateneo;
– un ministro ex-rettore e ex presidente del CNR;
– un rettore che ha sempre dialogato con il governo precedente e con l’allora ministra. Rettore che ha raggiunto il ragguardevole primato di essere in carica, proroga dopo proroga, da quasi 11 anni – lo Statuto attualmente in vigore prevede un massimo di 8 anni – e di cui non si vede ancora il pensionamento.

Amalgamate bene gli ingredienti con uno Statuto quasi perfettamente in linea con i dettami della (contro)-riforma Gelmini dell’università e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 4 mesi.
Qualcuna/o si può stupire che il risultato sia che il Ministero, nell’assaggiare questa pietanza, la dichiari buona anche se migliorabile?

Il 15 febbraio scorso il Ministero ha recapitato le proprie considerazioni sull’ipotesi di Statuto di Unimi, confermandone l’impianto di fondo.

Certo, qualche ingrediente non è stato considerato di prima qualità, in qualche momento della preparazione i cuochi sono sembrati distratti.
Come quando si sono intestarditi a estromettere la componente studentesca dal Nucleo di valutazione, oppure, sempre per lo stesso organismo, non hanno voluto indicare neppure il numero di componenti. Oppure quando hanno considerato superfluo inserire le sanzioni da comminare per la violazione del codice etico.
Tutte questioni definite per legge e obbligatorie……e che erano state più volte segnalate in commissione!

Ma l’impianto complessivo non è certo mutato: accentramento dei poteri sulla figura del rettore e del CdA, emarginazione del ruolo del personale t-a.
Anzi il Ministero ha ulteriormente approfondito questa tendenza togliendo ulteriori poteri al Senato e imponendo che l’elezione del CdA non si svolga “con il voto segreto del Senato”.

Nel confermare il giudizio negativo che avevamo dato, insieme alla maggioranza delle delegate e dei delegati della RSU uscente, sulla bozza di nuovo Statuto, confermiamo il nostro impegno passato, presente e futuro a contrastare gli esiti di questa contro-riforma e a cercare di valorizzare il ruolo e la partecipazione del personale t-a nella gestione dell’Ateneo.