Non ha mostrato molta fantasia nell’applicazione della riforma Gelmini, ma certo nel restare pervicacemente attaccato alla poltrona il nostro Magnifico mostra un’abilità e un’agilità che hanno dell’incredibile.
Riepiloghiamo per i meno attenti. Alla fine del secondo mandato al Magnifico restava solo la strada della “legge ad personam”, puntualmente ottenuta mediante modifica statutaria: Decleva rimaneva rettore fino allo scadere del mandato alla CRUI.
Terminato il mandato alla CRUI (con un lieve anticipo sulla scadenza naturale) abbiamo chiesto a gran voce che se ne andasse: nulla giustificava più la sua posizione. E invece, facendosi scudo della riforma Gelmini, che peraltro aveva contribuito a scrivere, Decleva ha voluto avvalersi della proroga in servizio, anche se a rigore avrebbe dovuto valere solo DOPO l’approvazione del nuovo statuto.
Lo statuto è stato approvato, il tempo è inesorabilmente passato (quello nemmeno Decleva può fermarlo…), e l’1/11/2011 è arrivata la pensione. Qualche ingenuo avrebbe potuto pensare che, prevedendo la riforma Gelmini che un pensionato non possa fare il rettore, saremmo finalmente arrivati alla chiusura di questo lunghissimo ciclo.
E invece no: per eleggere il nuovo rettore ci vuole un nuovo regolamento elettorale, e prima della sua emanazione Decleva non può andarsene. Del resto manca anche l’approvazione ministeriale del nuovo statuto, e quindi è stato chiesto al ministero un parere sul mantenimento in servizio, che naturalmente è stato positivo.
E così, ridendo e scherzando, arriveremo al 2012, se non oltre.
Chi non ride e non scherza siamo noi lavoratori, che abbiamo dovuto subire un rettore indisponibile a discutere, uno statuto che ci tratta come personale di serie C, un’applicazione pedissequa della riforma. Peraltro ci tocca subire una continua retorica della modernizzazione da gente che non riesce nemmeno ad abolire appellativi grotteschi quali “magnifico rettore”.
Nelle occasioni in cui lo abbiamo incontrato, Decleva, tra una rispostaccia e l’altra ci ha sempre e solo detto una cosa positiva: “Approvato lo statuto me ne andrò subito”.
Promesse da barone….
E’ ORA DIRE BASTA!