La Grecia (e il Portogallo) sono davanti a noi, a indicare il precipizio in cui il padronato (i cosiddetti mercati) e i loro servitori (UE, governo, CONFINDUSTRIA) ci vogliono sprofondare.
La famosa lettera di Berlusconi ala UE serve a garantire profitti e rendite, non certo al risanamento e allo sviluppo.
Ci viene prospettato un futuro di licenziamenti facili (e quindi massicci) nel privato, di mobilità coatta, blocco totale delle assunzioni e cassa integrazione nel pubblico, privatizzazione dei servizi con conseguenti forti rincari delle tariffe, ulteriore aumento dell’età pensionabile.
Ormai da anni avvisiamo che la china è questa. Non ci siamo limitati ad avvisare, abbiamo scioperato e manifestato, lasciati soli da sindacati che ora sembrano alzare la voce, ma che non avevano fatto nemmeno un’ora di sciopero contro le varie manovre di Tremonti, contro leggi infami come la Brunetta, per il rinnovo contrattuale nel pubblico impiego.
Da anni rivolgiamo un appello unitario a tutti i sindacati, anche quelli che il ministro Sacconi ha definito “responsabili”, e oggi rinnoviamo l’invito.
E’ ora di dare una risposta forte e unitaria dei lavoratori.
E’ ora di mettere in discussione la l. 146 che limita fortemente il diritto di sciopero nel pubblico impiego.
E’ ora di respingere al mittente le “letterine” della BCE e di Berlusconi e di rivendicare lo sblocco dei contratti pubblici: il risanamento lo paghino banchieri, finanzieri, imprenditori, lo paghino gli evasori fiscali e tutta la corte dei miracoli di faccendieri che ruotano attorno al governo!