Il CDA del 27 settembre 2011 ha approvato il nuovo statuto con 11 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti. I favorevoli, oltre al rettore e al pro rettore sono stati quasi solo ordinari e associati.
I rappresentanti dei lavoratori hanno votato così: Surace e Varotto contro, Naldi a favore.
Il risultato non ci pare per nulla positivo per il rettore e per chi ha insistito in questi mesi per arrivare a uno statuto che, invece di cercare di rimediare ai disastri della legge Gelmini, in certe parti si spinge anche oltre il dettato della legge.
L’atteggiamento antidemocratico del rettore, che ha pure negato una consultazione in ateneo richiesta da varie organizzazioni sindacali e dal rappresentante dei lavoratori in commissione, temiamo anticipi l’università che vuole il ministro, basata sulla prevaricazione di pochi.
Come CGIL di ateneo abbiamo cercato di formulare richieste specifiche per i lavoratori e sollevare questioni di ordine generale. I risultati, purtroppo, sono stati assai modesti: chi avrebbe dovuto ascoltare la voce dei lavoratori ha voluto non sentire, confidando sul fatto che non avremmo potuto mantenere per mesi alta l’attenzione e la mobilitazione.
L’11 ottobre lo statuto verrà votato dal Senato.
Invitiamo i senatori (e in particolare i rappresentanti dei lavoratori) a mostrare, con un No ancor più consistente, il rifiuto verso un’università anti democratica e sorda verso le legittime richieste di riconoscimento da parte della componente del personale tecnico-amministrativo.