A febbraio 2011 si è chiusa la gara d’appalto per il servizio di pulizie all’interno dei locali della Statale.
Come ogni volta l’amministrazione ha giocato al ribasso sul fronte dei costi. E come ogni volta in questi casi, a pagare i ribassi, sono sempre i lavoratori. La Cooperativa Alfiera 2011, appaltatrice del lotto n.3, che si dovrebbe occupare della pulizia dei locali della sede centrale (FdP, Sant’Antonio, Mercalli, Sant’Alessandro, Conservatorio), nel mese di marzo ha “dimenticato” di pagare lo stipendio ai suoi dipendenti.
E questa è solo una delle tante questioni legate al sistema di appalti: i dipendenti sono sempre meno e costretti a coprire l’assenza di personale, senza preavviso né, quindi, possibilità di scelta. Se poi consideriamo che ci sono solo una cinquantina di persone per 83.490 mq da pulire, che i dipendenti della statale invecchiano ogni giorno insieme a strati di polvere stantia, servizi igienici poco igienizzati, finestre dalle quali è difficile che filtri un raggio di sole, possiamo intravedere come nel sistema appalti
pulizie c’è qualcosa che non funziona alla radice. Ciò che non funziona, a nostro avviso, è il criterio con cui viene scelta la società appaltatrice, focalizzata esclusivamente sul prezzo: meno mi fai spendere, più possibilità hai di vincere.
Non ci si preoccupa di chi sarà a rimetterci il capitale risparmiato (i lavoratori), non turba l’idea che si sta pagando una società che non eroga lo stipendio ai suoi dipendenti e non li mette nella condizione di lavorare dignitosamente e in modo efficace.
Alla luce di questo, è difficile capire come possa essere giustificabile una spesa di 1.352.520 euro per un sistema di pulizie che non c’è, non funziona.
I lavoratori della Cooperativa Alfiera 2001 si stanno mobilitando per ottenere che il loro diritto a percepire lo stipendio sia rispettato sempre, nei tempi previsti, e che le loro condizioni di lavoro migliorino.
Noi della Cgil esprimiamo fin da ora la nostra solidarietà ai lavoratori della Cooperativa Alfiera 2001, con l’auspicio che le loro rivendicazioni, che pongono il rispetto del lavoratore alla base di qualsiasi dialogo, vengano accettate.
Ci auguriamo anche che l’amministrazione si dimostri più attenta nella scelta delle aziende appaltatrici e che il parametro di preferenza diventi l’affidabilità delle aziende nel rispetto dei contratti e delle condizioni dei lavoratori.