Che cosa pensereste se un consigliere di amministrazione, rappresentante di una banca o di un’importante azienda, di fronte all’ennesimo taglio dei fondi per l’università, dicesse: “Vi diamo noi i soldi che mancano, purché accettiate senza discutere le nuove condizioni. Se vi va bene, d’ora in poi: nessuna pausa dovuta per legge a tutela della salute, taglio della pausa mensa, pacchetto di straordinari obbligatori anche di sabato, divieto di scioperare durante questi straordinari, ecc. Altrimenti non vi do i soldi e l’università fallisce”.
E che cosa pensereste se CISL e UIL accettassero questo ricatto e la CGIL, rifiutandolo, non potesse più avere una rappresentanza sindacale?
Quella che abbiamo appena descritto non è fantascienza, ma una sintesi delle possibili conseguenze del nefasto 23 dicembre 2010, giorno in cui il Senato ha approvato il DdL Gelmini e Marchionne ha imposto ad alcuni sindacati compiacenti lo stravolgimento delle relazioni sindacali italiane a uso e consumo della FIAT.
E’ stato inferto un gravissimo colpo al contratto collettivo nazionale di lavoro, ai diritti dei lavoratori e
all’università pubblica, come sempre a ridosso delle festività.
RIBADIAMO IL NOSTRO
NO ALLA LEGGE GELMINI!
NO AGLI ACCORDI SEPARATI!