LA NOSTRA UNIONE EUROPEA
E’ l’unione dei lavoratori
Qualche mese fa scrivemmo che quel che accadeva in Grecia ci riguardava da vicino.
Ora tocca all’Irlanda, che per farsi concedere il prestito dall’UE ha praticamente cancellato tutto lo stato sociale, ma non gli incentivi fiscali per le banche.
Tutta l’Europa è in subbuglio, anche se queste notizie compaiono poco sui mass media, occupati a inseguire le ultime dichiarazioni di questo o quel politico.
In Gran Bretagna gli studenti si stanno ribellando con la triplicazione delle tasse universitarie.
Il Portogallo il 24/11 ha visto il più grande sciopero della sua storia: 3 milioni di lavoratori in sciopero, su 10 milioni di abitanti, contro il piano di austerità. Il paese è stato completamente bloccato.
In Francia per settimane milioni di persone sono scese in piazza contro il taglio delle pensioni.
In Irlanda sono in corso le prime manifestazioni contro i pesantissimi tagli allo stato sociale e i licenziamenti nel pubblico impiego.
In Italia gli studenti manifestano sotto il Parlamento occupano le scuole e i monumenti, contro i continui attacchi alla scuola pubblica e contro la “riforma Gelmini”.
Noi salutiamo l’irrompere della protesta sullo scenario europeo. In palio c’è quanto conquistato dalle precedenti generazioni nel secondo dopoguerra: i nostri diritti, i nostri salari, le pensioni, la scuola e la sanità pubbliche.
I sacrifici che oggi ci chiedono servono a salvare banche, finanziarie e multinazionali, e ad accrescere la ricchezza di pochi.
Come è sempre successo, solo le lotte dei lavoratori, degli studenti, dei disoccupati, potranno decidere se quello che per noi sono conquiste, e per altri sono privilegi, potranno continuare a vivere.