Le parole e i fatti

Nella vita del nostro ateneo siamo abituati a tante parole. Si scrive e legge di tutto. C’è chi denuncia reati gravissimi da parte dell’amministrazione (senza poi assumere iniziative). C’è chi versa fiumi di inchiostro per convincere i lavoratori a partecipare alle elezioni, e poi si sottrae alle assemblee e alle mobilitazioni. C’è chi si fa eleggere ovunque e poi presenzia solo dove c’è il gettone di presenza, ecc., ecc.

In questi anni noi abbiamo cercato di informare e di agire, di stimolare la partecipazione ben oltre il momento del voto a un nome o una lista. Crediamo che il sindacato non sia nulla se non riesce a unire e a mobilitare i lavoratori.

Per questo motivo non amiamo il ricorso alla magistratura per risolvere controversie interne.

Oggi, però, ci troviamo in una situazione veramente inaccettabile. A fronte di un nostro comunicato che spiegava chiaramente perché i due contratti di diritto privato per dirigenti approvati in settembre dal CdA vadano contro la normativa vigente, l’Amministrazione ha opposto il consueto silenzio.

Abbiamo quindi deciso di rivolgerci alla Procura Regionale della Corte dei Conti, presentando un esposto (depositato, il protocollo viene assegnato successivamente), che alleghiamo per conoscenza.
In un momento in cui tutti continuano a chiedere sacrifici ai lavoratori, in cui si moltiplicano gli allarmi sul rischio della mancata chiusura del bilancio del nostro ateneo, l’Amministrazione trova i soldi per nominare ben 6 dirigenti in un anno e si pone l’obiettivo di acquisirne altri a breve. Intraprenderemo tutti gli atti necessari per far cambiare idea all’Amministrazione su questo argomento.

Nelle prossime settimane, finita questa inutile tornata elettorale, spingeremo per la ripresa della contrattazione decentrata. Le nostre priorità sono:

– Chiusura delle “code” del contratto decentrato, in particolare sulla mobilità interna e il part-time;

– Garanzia del finanziamento della nuova tornata di progressioni orizzontali;

– Avvio della trattativa sul governo dell’Ateneo, per dare pari dignità e rappresentanza ai lavoratori. Invitiamo tutte le organizzazioni sindacali che, a parole, hanno dichiarato di perseguire lo stesso obiettivo, a sostenere insieme questa richiesta.