Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
L’organico del personale tecnico, amministrativo è bibliotecario (T.A.B.) crescerà di circa 200 unità entro l’autunno del 2024. Il consigliere Cerini ci aveva già informati alcuni giorni fa. Il Rettore ha ufficialmente informato il Senato in seduta. I 118,5 punti organico straordinari per gli anni 2022 e 2023 (utili per operare assunzioni e passaggi alle categorie superiori) saranno divisi, per la prima volta, equamente tra personale T.A.B. e personale docente e ricercatore. E’ un risultato storico. Negli anni sono aumenti i corsi di laurea, gli studenti, i docenti: è fisiologico che, finalmente, aumenti decisamente anche il personale T.A.B. Aumentando il personale, sarà necessario continuare ad incrementare le risorse che alimentano il Fondo Comune d’Ateneo (F.C.A.): questo è uno dei principali obiettivi della CGIL d’Ateneo, in continuità con quanto abbiamo già fatto e che ha permesso di distribuire a giugno un conguaglio del F.C.A. nell’ordine di 1.300 € a testa.
“MONEY”: CI CHIEDONO ALMENO ALTRI 54,7 MILIONI PER MIND
Lendlease, la società australiana che dovrebbe progettare, edificare e gestire il nostro Campus MIND a Rho-EXPO, dopo un temporeggiamento durato mesi, ha finalmente comunicato i costi aggiuntivi a nostro carico imputabili all’edificazione della variante edilizia di 5.000 m.q. calpestabili aggiuntivi. Ci chiedono 54.700.000 euro. E’ una richiesta spropositata. Purtroppo i nostri timori, di cui vi avevamo scritto lo scorso mese, sono stati confermati.
Per comprendere il valore della richiesta di Lendlease relativi ai costi aggiuntivi della variante, è utile rapportarli ai costi totali dell’opera, già approvati dal Consiglio di Amministrazione. I metri quadrati calpestabili totali del Campus erano 104.000. La variante prevede 5.000 m.q. calpestabili aggiuntivi che equivalgono al 4,8% del totale. Per tale variante, Lendlease richiede ad UniMi un costo aggiuntivo di 54.700.000 €. I costi totali dell’opera erano di 337.400.000 € (di cui 179.400.000 € a carico di Lendlease e 158.000.000 € di contributo pubblico, cioè di UniMi) per 104.000 m.q. Pertanto il costo al m.q. calpestabile era di 3.244 €. Ora vengono richiesti 54.700.000 € per soli 5.000 m.q. Pertanto il costo al m.q. calpestabile della variante è di ben 10.940 € cioè 3,3 volte tanto il precedente costo (+337%). Per intenderci: Lendlease ci sta chiedendo per una variante aggiuntiva, che rappresenta solo il 4,8 % dei m.q. calpestabili totali, un incremento equivalente al 30,5% del totale di costi cha avrebbe avuto a suo carico (che era di 179.400.000 €).
Inoltre, ci avvisa che i costi generali di tutta l’opera, stimati nel 2019, a causa degli effetti economici causati da pandemia e guerra in Ucraina, vanno ridiscussi perchè “sono aumentati per alcune categorie di lavori di oltre il 30%”. In ogni caso, il prezzo della variabile, con un costo al m.q. del 337% superiore al precedente, è ingiustificabile. Un conto è ipotizzare incrementi del 30%, un conto è chiedere oltre il 300% in più.Potevamo aspettarci una richiesta tra i 16 e i 21 milioni, invece Lendlease ci chiede oltre 54 milioni per la sola variante. Questa richiesta di ulteriori 54,7 milioni da parte di Lendlease, metterebbe in seria difficoltà di realizzazione tutti i principali interventi edilizi di UniMi nel breve futuro*.
Fin dall’inizio, la CGIL d’Ateneo era stata critica sul progetto MIND in quanto costruito male, nelle sue basi di sostenibilità economica e finanziaria, dalla governance del precedente Rettore. Il campus di UniMi a Rho-EXPO potrebbe portare fino a 20.000 studenti in un’area dove oggi non c’è quasi nulla: è ovvio che questo stuzzichi molti interessi fuori dall’Ateneo. Se qualcuno pensa che il campus si debba “fare a tutti i costi” indebitando l’Ateneo per i prossimi 30 anni, troverà la nostra opposizione. E’ un momento decisivo per le scelte future di UniMi che ne condizioneranno l’avvenire: è il momento in cui la nostra comunità deve essere unita a tutela del bene pubblico che è il nostro Ateneo.
TRE NUOVI CONSIGLIERI E UN P.N.R.R. PRECARIO
Il Senato, nella seduta straordinaria del 11 luglio, ha eletto tre nuovi consiglieri di amministrazione (su undici totali) che sostituiranno gli uscenti prof.ssa Perini, prof. Simonetta e dott. Romani. Sono stati eletti il prof. Poli, il prof. Giuliani e il dott. Capelli. Auguriamo a tutti un buon lavoro. Nel corso delle audizioni dei candidati, abbiamo ascoltato opinioni variegate dei docenti sul personale T.A.B. Ad esempio, un candidato ha scherzosamente detto che guadagna 4.000 euro al mese per fare l’amministrativo, intendendo dire che il personale T.A.B. (che è troppo poco) andrebbe aumentato per sgravare i docenti dall’eccessiva burocrazia. Al contrario, un altro candidato ha proposto che la maggioranza dei punti organico destinati al personale T.A.B. (di cui vi scrivevamo ad inizio resoconto), siano destinati alle progressioni di carriera anziché a nuove assunzioni e stabilizzazioni, mascherando in questo modo la propria preoccupazione per l’aumento del peso politico del personale T.A.B. in caso di eccessivo incremento del nostro numero.
A proposito di stabilizzazioni e precari: nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), il nostro Ateneo sta assumendo 25 tempi determinati di categoria D, 8 tecnologi di categoria e posizione economica EP3 e 9 tecnologi di categoria e posizione economica D3. Il Direttore Generale ha informato il Senato che alcuni posti messi a bando sono rimasti scoperti. Cioè non si sono trovati i candidati interessati a questi posti a tempo determinato con ridotte possibilità di stabilizzazione futura. Si tratta solitamente di profili altamente qualificati che evidentemente preferiscono cercare altre opportunità di lavoro anziché un posto a tempo determinato nel pubblico impiego. Questa è una conseguenza di quanto ci chiedevamo quasi un anno fa: possibile che il Governo concepisca il salto di innovazione che il Paese potrebbe fare grazie ai finanziamenti europei, esclusivamente con rapporti di lavoro a tempo determinato (e, pertanto, sulla pelle di quegli stessi lavoratori che verranno reclutati) precarizzando ulteriormente il mercato del lavoro italiano?
Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.
* Il C.d.A. del 28 giugno ha approvato un piano edilizio che prevede di avviare entro il termine del 2024 una serie di interventi edilizi per un costo complessivo di 131,8 milioni di euro di cui a nostro carico 50,7 milioni di euro (nella speranza di ottenere dei cofinanziamenti dal Ministero di 79,1 milioni e dalla Regione Lombardia di 2 milioni). Gli interventi riguardano: riqualificazione di aule e laboratori, il campus di beni culturali in via Celoria, gli allestimenti per il campus MIND, il centro sportivo Saini, la riqualificazione energetica della sede centrale di Festa del Perdono.